All’ombra dei fiori di jacaranda

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LETTURE ESTIVE 1. All’ombra dei fiori di jacaranda. Il titolo mi aveva intrigato. Ho dato una scorsa veloce alla quarta di copertina e poi via, subito, dentro la lettura. Sono una lettrice onnivora, non mi faccio influenzare troppo da sinossi e fascette editoriali. Inizio a leggere. Se poi un libro non mi convince o mi annoia, resisto una cinquantina di pagine e poi getto la spugna. La lettura deve essere un piacere!

Così, già dimentica di ciò che frettolosamente avevo letto nella quarta di copertina, ho iniziato a leggere All’ombra dei fiori di jacarnada di Rosalba Perrotta (Salani) in una calda sera estiva, di quelle che hanno il sapore lieve delle vacanze che stanno per arrivare. E subito le prime pagine mi hanno incuriosito, poi conquistato. La scrittura è piacevole, ironica e sottile, e con personaggi che rievocano, ma con un’impronta personale, il celebre romanzo di Patrick Dennis Zia Mame. Qui però siamo in Sicilia, una Sicilia reale e viva in un tempo che va dagli anni Quaranta agli Ottanta del secolo scorso. Una Sicilia dalle molte facce e vista da differenti sguardi. È in questa Sicilia che nasce e cresce Arabella che rimane orfana ancora bambina e viene affidata ad una zia, ricca e cosmopolita che le offre un universo di stimoli culturali e idee libertarie, ma poco affetto. Il romanzo ripercorre la vita di Arabella, una ragazza fuori dagli schemi, dipingendo un ricco e vivido affresco della Sicilia a partire dagli anni Quaranta. (Il libro oltre che in versione cartacea (12,90 €) è disponibile anche in e-book (9,99 €).)

Su All’ombra dei fiori di jacaranda ecco l’intervista a Rosalba Perrotta.